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O.d.G. a sostegno al Disegno di Legge contro l'omo-bi-transfobia - P.G.n.56157

del Gruppo consiliare PD
Ordine del Giorno su introduzione modifiche al Codice Penale, sostegno al Disegno di Legge contro l'omo-bi-transfobia 

        PREMESSO CHE
  • Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimuoveva dalla lista delle “malattie mentali” l’omosessualità;
  • tale data, divenuta una tappa storica per la piena affermazione dei diritti umani, è stata individuata come ricorrenza ufficiale per la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, sia dall’Unione Europea che dalle Nazioni Unite;
    CONSIDERATO CHE
  • l’art. 3 della Costituzione italiana recita testualmente che “tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
  • la piena affermazione dei diritti umani è un obiettivo fondamentale che il Legislatore deve assumere come impegno prioritario ed a cui devono partecipare, nell’ottica del principio della leale collaborazione, tutte le Istituzioni della repubblica italiana
  • PRESO ATTO CHE
  • si susseguono da anni fatti di cronaca legati all’aumento del numero e della gravità di atti di violenza nei confronti di persone omosessuali e transessuali;
  • sono stati messi in luce dagli organi di stampa numerosi eventi violenti in tutto il Paese;
  • tali azioni sono tutte legate a discriminazioni per motivi di orientamento sessuale e identità di genere;
  • si è assistito a una vera e propria escalation dei crimini d'odio legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere, azioni di violenza inaudita, spesso commessi da gruppi nei confronti di singole persone identificate come omosessuali o di coppie omosessuali, anche nel pieno centro di molte città italiane;
    CONSIDERATO INOLTRE CHE
  • con l’approvazione della Legge 76/2016 sulle Unioni Civili e sulle convivenze il Legislatore italiano - seppur con estremo ritardo rispetto a molti altri Paesi europei ed extraeuropei - ha permesso il raggiungimento di un traguardo fondamentale per il nostro Paese, garantendo un riconoscimento davanti alla Legge per le coppie omosessuali;
  • con la Legge richiamata al punto che precede, è iniziato un cammino che ora necessita di essere continuato attraverso una legge sul contrasto all’omotransfobia;
  • nel corso della 17° Legislatura il Parlamento italiano ha tentato senza successo di introdurre nuove norme in materia, con l'obiettivo di prevedere un allargamento della sfera di applicazione della L. 654/1975 e del D.L. 122 del 1993 convertito, con modificazioni dalla L. 205/1993 (cosiddetta legge Mancino);
  • tale intervento doveva essere volto ad estendere la sfera di applicazione delle sanzioni già individuate per i reati qualificati dalla discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi anche alle fattispecie connesse all'omofobia e alla transfobia;
  • nonostante il notevole ritardo accumulato dal nostro Paese nell’introdurre norme incriminatrici espressamente rivolte alla tutela delle vittime di odio omofobico e transfobico, l’Italia non ha ancora approvato una Legge in materia;
    VISTO CHE
  • alla Camera dei Deputati è stato depositato il DDL avente n° 569, d’iniziativa dell’On. Zan, il quale si propone realizzare un quadro di maggior tutela delle persone omosessuali e transessuali, cercando di colmare il vuoto normativo determinato dalla mancata approvazione, nel corso della 17° Legislatura, del progetto di legge di contrasto all'omotransfobia, il quale aveva peraltro già superato il vaglio della Camera dei deputati (v. in proposito: atto Senato n. 1052, XVII legislatura);
  • agli atti dei Lavori Parlamentari sono altresì reperibili ulteriori testi depositati da Parlamentari di diversi schieramenti politici, aventi la medesima finalità;
  • con il Decreto Legislativo n°21/2018 si è realizzato un generale riordino della materia penale, tanto che, nell'ambito che qui interessa, sono stati introdotti gli artt. 604-bis e 604-ter c.p.: il primo sanziona la propaganda e l'istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa (codificando l’art. 3 della L. 654/1975), mentre il secondo, in materia di circostanze aggravanti, riprende il contenuto dell’art. 3 del D.L. 122/1993;
  • per effetto di tali modifiche normative, il Legislatore ha innanzitutto introdotto nelCodice Penale fattispecie di reato prima non codificate, quali la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, nonché l'istigazione a commettere o il commettere atti di discriminazione o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
  • l’art. 604 ter, in particolare, ha codificato la circostanza aggravante per tutti i reati, fatta eccezione per quelli punibili con l'ergastolo, commessi con le finalità discriminatorie elencate al punto che precede;
  • in merito al trattamento sanzionatorio, l’art. 604 bis prevede la reclusione fino ad un anno e sei mesi e la multa sino a 6.000 € per chi propaganda, ovvero istiga, idee fondate sulla superiorità etnica o razziale, mentre per chi commette violenza o istiga a commettere violenza per le medesime ragioni, si prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni;
  • l’art. 604 ter introduce invece un’aggravante speciale ad effetto speciale, con cui è operato un aumento di pena sino alla metà, oltre ad impedire il “giudizio di equivalenza" con le circostanze attenuati (ovvero la prevalenza di queste ultime in caso di concorso con l’aggravante in esame);
  • il ddl Zan sopraccitato, così come altri testi reperibili, mirano ad estendere l’efficacia delle suddette norme incriminatrici ai reati «fondati sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere»;
    VISTO INOLTRE CHE
  • in data 18 gennaio 2006 il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione avente ad oggetto il fenomeno dell’omofobia in Europa;
  • con la risoluzione citata il Parlamento Europeo chiedeva agli Stati Membri, fra le altre numerose azioni, “di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell'uguaglianza nelle loro società e nei loro ordinamenti giuridici”, rilevando al contempo che “non tutti gli Stati membri hanno introdotto nei loro ordinamenti misure atte a tutelare le persone GLBT, come invece richiesto dalle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE, e che non tutti gli Stati membri stanno combattendo le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e promuovendo l’uguaglianza"
  • nonostante siano passati molti anni dall’approvazione della Risoluzione del Parlamento Europeo - ben 14! - l’Italia non è ancora dotata di una legislazione idonea a punire l’odio e la violenza animati da omofobia e transfobia, così mancando di tutelare, con piena effettività, i propri cittadini;
    CONSIDERATO INFINE CHE
  • il Disegno di Legge sopra richiamato risultava calendarizzato per la discussione in data 31 marzo, ma che, a causa dell’emergenza COVID19, è stato posticipato;
  • l’Italia ha comunque l’occasione concreta di colmare un vuoto giuridico oramai divenuto insopportabile e che espone quotidianamente le vittime dell’odio omo-bi-transfobico di tutto il Paese ad un’assenza perdurante di tutele specifiche;
    Ciò premesso e considerato,
    IL CONSIGLIO COMUNALE
  • RITIENE PRIORITARIO sollecitare il Legislatore italiano ad agire nel senso auspicato dal Parlamento Europeo con Risoluzione del 18 gennaio 2006 avente ad oggetto il fenomeno dell’ “omofobia in Europa”, e nel contempo,
  • AUSPICA che il Legislatore italiano Voglia finalmente addivenire all’approvazione di norme volte alla punizione dei reati fondati sull’odio verso le persone omosessuali, bisessuali e transessuali, colmando un vuoto giuridico di tutele ormai ingiustificabile;
  • IMPEGNA il Sig. Sindaco a trasmettere il presente atto al presidente della Camera dei Deputati e alla Presidente del Senato della Repubblica ed a farsi promotore, in tutte le sedi opportune, dell’adozione di norme volte a promuovere la piena parità delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali, ivi comprese quelle in esame. 
    I Consiglieri Comunali Gruppo Consiliare PD:
     
    Modonesi Aldo                                                                      Colaiacovo Francesco
     
    Baraldi Ilaria                                                                        Corazzari Cristina
     
    Bertolasi Davide                                                                   Ferri Caterina
     
    Marescotti Deanna                                                               Merli Simone

(Trattarto nella seduta del Consiglio Comunale del 6 luglio 2020)

 
Ultima modifica: 07-07-2020
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it