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Risoluzione all'ODG relativo al conflitto Israelo-Palestinese - P.G. n. 65590

dei Gruppi consiliari PD, GaM e AC
P.G. n. 65590
 
Ferrara, 28 maggio 2021
 
Al Sig. Sindaco
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
 
Oggetto: Risoluzione all’ODG relativo al conflitto Israelo-Palestinese
 
Premesso
 
Che quanto accaduto a Gerusalemme, nelle città israeliane e nelle città e nei villaggi palestinesi, nella Striscia di Gaza, è stata  l’ennesima ondata di violenza che si ripete dal secondo dopoguerra. Spenti i riflettori sugli scontri, sui missili lanciati, fatta la conta dei morti e feriti, torna il silenzio, gli organi di informazione tacciono, la politica ha altro a cui pensare. Tutto torna come prima, in attesa della prossima esplosione.
 
Che così si protrae una situazione irrisolta, con un popolo che ha ottenuto il diritto di vivere in un proprio stato sovrano ed indipendente, Israele, ed un altro popolo, che non ha uno stato, e vive sotto occupazione, governato da un’autorità con poteri limitati e dipendente dalla forza occupante.
 
Considerato
 
Che in queste condizioni i palestinesi, vivono quotidianamente ed in ogni momento della loro vita vessazioni, umiliazioni, discriminazioni, restrizioni delle libertà, demolizioni ed espropri.
 
Valutato
 
Che Il riconoscimento dello stato d’Israele da parte dell’ONU (1949) e dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (1988),  gli Accordi di Oslo (1993-95) sottoscritti dalle parti, ed il nutrito pacchetto di risoluzioni ONU, costituiscono il quadro di riferimento giuridico necessario per dar corso al riconoscimento dello stato di Palestina.
 
Ricordato
 
Che ci è voluto quasi mezzo secolo affinché le due parti trovassero l’accordo (Accordi di Oslo; 1993-95) con un piano che in cinque anni prevedeva la nascita dello Stato di Palestina. L’assassinio del Primo Ministro israeliano, Yitzhak Rabin, per mano di un fanatico israeliano,  errori, resistenze, inadempimenti, hanno messo su di un binario morto il processo di pace.
 
Che la comunità internazionale ha inciso poco e ha  di fatto consentito ai governi israeliani di occupare, metro dopo metro, il territorio palestinese, costruendo insediamenti ebraici, il muro di separazione oltre la linea verde stabilita come confine tra i due stati prima della guerra del 1967, con un piano di annessione della parte est di Gerusalemme e di altri territori della Cisgiordania, con una strategia di isolamento e frammentazione del territorio, della popolazione e dei villaggi palestinesi rendendo così impossibile la loro vita e la prospettiva di futuro;
 
Che questa strategia ha cambiato le due società. Ha aperto la strada alla radicalizzazione e la corruzione di ampi settori di entrambe le società.
Le espulsioni di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Silwan e Sheick Jarrah, oltre a mostrare l'applicazione della legge in modo etnico e discriminatorio, non fanno che alimentare nuovo odio e violenza tra le due comunità.
Senza più la speranza della pace giusta, del riconoscimento dei diritti e delle libertà, in entrambe le società, sono emerse le spinte più reazionarie, fanatismo religioso e fondamentalismo da entrambe le parti, restringimento degli spazi democratici e militarizzazione delle società, tenendo sempre la democrazia sotto il ricatto della “sicurezza nazionale”. Una spirale autodistruttiva dove la violenza può esplodere in ogni luogo ed in ogni momento, come è accaduto in tutti questi anni e come è accaduto in questi ultimi giorni.
 
Che l’azione di Hamas e dei gruppi della jihad islamica che da Gaza lanciano missili sulle città d’Israele e su Gerusalemme sono da condannare, senza se e senza ma. Come pure si deve fermare l’incursione militare, i bombardamenti, le distruzioni di scuole, di centri sanitari, di abitazioni civili, nella Striscia di Gaza. Perché la soluzione armata, militare, violenta va contro le ragioni, le legittime rivendicazioni, le proteste dei palestinesi che rivendicano i propri diritti e che, inoltre, si debbono difendere dalle azioni intimidatorie e le violenze dei gruppi dei coloni radicali, xenofobi e razzisti che operano a Gerusalemme e che trovano spazio e sostegno nella destra israeliana.
Tutto ciò, dimostra quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite, l'Unione Europea e gli Stati nazionali non si fermino alle dichiarazioni di condanna ed al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che subisce il popolo palestinese e, di rimando, anche la popolazione israeliana.
 
Il Consiglio Comunale di Ferrara
 
si unisce alla richiesta, promossa da un ampio schieramento della società civile italiana impegnata per la costruzione della pace e della convivenza in Medio Oriente al Parlamento ed al Governo italiano di rilanciare urgentemente un’azione diplomatica di pace e di rispetto del diritto internazionale sollecitando alle Nazioni Unite, l'Unione Europea e i capi di governo che hanno a cuore la pace e la coesistenza tra palestinesi e israeliani:
  • di mantenere il cessate il fuoco  ed a garantire assistenza umanitaria alla popolazione civile nella Striscia di Gaza;
  • a riconoscere lo Stato di Palestin;
  • ad agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità;
  • ad impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare l'espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est;
  • ad esigere dal governo israeliano la rimozione di  tutti gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti;
  • a sostenere e assistere l'Autorità Nazionale Palestinese per l'organizzazione e la realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii;
  • ad inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza.
Ultima modifica: 28-05-2021
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it