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Mozione per il rilancio sistema bibliotecario comunale di Ferrara - P.G. 79134

dei Gruppi consiliari PD, GaM e AC
P.G. n. 79134

Ferrara, 30 giugno 2021                                                                             
 
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Al Sig. Sindaco del Comune di Ferrara
 
Oggetto: Mozione per il rilancio sistema bibliotecario comunale di Ferrara
 
PREMESSO CHE
 
  • In data 11 maggio 2021 si è svolta la II^ Commissione Consiliare durante la quale l’assessore Gulinelli, il direttore generale Mazzatorta e il dirigente di servizio Andreotti hanno annunciato la riorganizzazione del servizio bibliotecario comunale;
  • Tale riorganizzazione – per come è stata illustrata - può essere sintetizzata nel mantenimento della gestione diretta per le biblioteche Ariostea, Bassani e Niccolini, e nel passaggio a gestione indiretta delle biblioteche decentrate Luppi, Rodari e Tebaldi per un periodo ipotizzato in almeno un anno; per questa operazione l’Assessore ha annunciato che saranno stanziati 100 mila euro;
  • Ai commissari non è stato fornito alcun materiale che consentisse una lettura trasparente del percorso che si intende intraprendere; si è chiesto se il cd progetto fosse stato preceduto da una rilevazione dei bisogni (degli utenti e degli erogatori del servizio) ma, ad oggi, non risulta che tale rilevazione sia stata eseguita, pertanto si desume che una analisi successiva non esista; al contrario, non è emerso un progetto di rilancio del sistema bibliotecario, le cui difficoltà – accentuate da un anno di gestione emergenziale a causa della pandemia – sono note da tempo, prima tra tutte la carenza di personale, con l’inevitabile conseguenza di una riduzione sempre maggiore del servizio, prima dal punto di vista quantitativo poi, inevitabilmente, dal punto di vista qualitativo;
  • Tali difficoltà avevano portato, nel novembre 2019, alla mobilitazione dei sindacati e dei cittadini ferraresi che avevano posto con forza la necessità di riqualificare e rilanciare il sistema bibliotecario cittadino, anche in risposta alla decisione dell’amministrazione di cancellare la realizzazione della nuova biblioteca per la zona sud presso le Corti di Medoro (notizia che diede vita ad una petizione che raccolse oltre 2mila firme);
  • Durante la commissione congiunta I^ e II^ del 7 ottobre 2019, chiesta dai gruppi di minoranza, gli Assessori Gulinelli e Travagli garantirono che i ruoli lasciati vacanti a causa del pensionamento del personale sarebbero stati sostituiti e coperti;
  • In data 11 dicembre 2020 il sindaco Alan Fabbri ha sottoscritto con le parti sindacali un Protocollo d’Intesa nel quale si afferma testualmente che: “Per quanto riguarda il servizio Biblioteche e Archivi, le parti daranno vita da subito ad un tavolo di confronto finalizzato a migliorare la qualità del servizio e valorizzare il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori. Il confronto che in tale sede si svilupperà prenderà in considerazione anche la possibilità dell’esternalizzazione del servizio relativo alle biblioteche decentrate Rodari, Luppi di Porotto e Tebaldi di S. Giorgio per l’anno 2021 unitamente alla questione delle parità di trattamento economico e della tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti nell’esternalizzazione.”;
  • In data 14 maggio 2021 gli assessori Travagli e Gulinelli hanno incontrato le parti sociali per discutere il progetto di riordino dell’intero sistema bibliotecario ferrarese. Durante tale incontro le parti convenirono di riunirsi nuovamente per “verificare le modalità per garantire la parità di trattamento economico tra dipendenti assunti dal comune e dipendenti assunti dal privato” e “ragionare sul sistema complessivo dei servizi bibliotecari”; gli assessori comunicarono “a breve verrà assunto personale da destinare ai servizi bibliotecari a gestione diretta”;
  • sabato 22 maggio 2021 si è tenuta la manifestazione “per il rilancio del sistema bibliotecario”, promossa dal “Gruppo cittadine e cittadini a difesa delle biblioteche” il cui appello ha raccolto l’adesione di circa mille firme oltre a 26 associazioni cittadine – ciò per sottolineare l’interesse pubblico non solo formale della questione in oggetto;
TENUTO CONTO CHE
 
  • Il Manifesto IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions)/Unesco sulle biblioteche pubbliche recita “La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti democratici e di giocare un ruolo attivo nella società. La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della democrazia dipendono da un’istruzione soddisfacente, così come da un accesso libero e senza limitazioni alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all’informazione. La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali. Questo Manifesto dichiara la fede dell’Unesco nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne.”
  • L’agenda ONU 2030 indica come obiettivo primario l’istruzione di qualità, alla cui realizzazione, unitamente al ruolo della Scuola, concorrono altri agenti educativi e formativi, prime tra tutte le biblioteche, attraverso progetti di collaborazione con il corpo insegnante;
  • IFLA e ABI dichiarano che le biblioteche sono istituzioni-chiave nel percorso per il perseguimento degli Obiettivi, e ciò dimostra altresì il ruolo essenziale che esse rivestono per il miglioramento della vita delle persone;
  • La realizzazione della proposta ministeriale dei patti educativi di territorio richiederà sinergie tra scuole, biblioteche, altri soggetti culturali, implicando la necessità per tutti questi soggetti di aprirsi a funzioni e servizi nuovi e ulteriori rispetto a quelli strettamente istituzionali;
  • Ferrara non può essere “città d’arte e di cultura”, “città universitaria” e “sito Unesco” solo nominalmente: non ci si può cioè accontentare di loghi e slogan né si può pensare di non tenere fede all’impegno della conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio per il fatto di essere “patrimonio dell’umanità”, cosa che al contrario obbliga ad una attenta vigilanza e ad un impegno costante per mantenere il livello culturale adeguato alla storia e alla fama della nostra città;
CONSTATATO CHE
 
  • non esiste, ad oggi, alcun progetto di questa amministrazione né per il rilancio né per la conservazione del sistema bibliotecario comunale ferrarese (gli unici dati certi sono la volontà di affidare esternamente la gestione di tre biblioteche di quartiere e la cifra annua per tale servizio);
  • Il percorso che codesta amministrazione ha annunciato di voler intraprendere non corrisponde né alle promesse fatte sinora ai cittadini e ai sindacati, né tantomeno alle aspettative create da quasi due anni di attesa di un progetto di rilancio, né, infine, alle concrete possibilità di assunzione di nuovo personale, sia sotto il profilo normativo che sotto il profilo delle risorse economiche a disposizione;
RITENUTO CHE
 
  • le biblioteche della città di Ferrara meritano, al contrario, una progettazione per il futuro che corrisponda al livello qualitativo del servizio sino ad ora offerto alle cittadine e ai cittadini, che amplifichi e implementi il ruolo svolto dalle biblioteche come presidio di socialità e luoghi del sapere, che sostenga la professionalità e aggiorni la formazione dei lavoratori e delle lavoratrici comunali, che garantisca a tutte e tutti l’accesso libero e uguale alla cultura, che offra strumenti e risorse per la comprensione delle diverse culture, favorendo l’inclusione sociale e contribuendo al ruolo di Ferrara come città universitaria a vocazione europea;
  • la costruzione del modello bibliotecario per Ferrara oggi e per la Ferrara di domani debba corrispondere ad un modello di cultura diffusa in cui i cittadini e le cittadine siano partecipi non solo nella fruizione ma anche nella ideazione e realizzazione del progetto, il che implica la predisposizione di percorsi partecipati, in piena coerenza, almeno formale, con le linee guida del DUP e la delega alla partecipazione, recentemente ricostituita.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A
 
  • avviare un percorso aperto alla partecipazione delle cittadine e dei cittadini e delle associazioni culturali interessate, al personale addetto e alle forze politiche con lo scopo di ridisegnare un progetto di sistema bibliotecario coerente con le premesse sopra accennate;
  • prevedere una somma di bilancio adeguata e indire concorsi pubblici per l’assunzione di personale giovane e qualificato, in grado di garantire un adeguato turnover di personale archivistico e bibliotecario e la loro costante formazione, in ottica di valorizzazione del servizio e del ruolo dei dipendenti pubblici quali aggregatori sociali;
  • qualora il progetto condiviso preveda (per un periodo transitorio circoscrivibile, e non per esigenze di risparmio) la gestione indiretta di talune biblioteche – nell’ambito di una progettualità di ampio respiro, che risponda alle mutate necessità del servizio bibliotecario da erogare - stanziare a bilancio una somma idonea a garantire la parità di condizioni e di trattamento salariale tra dipendenti pubblici e privati;
  • potenziare il servizio bibliotecario nella zona sud, tramite la realizzazione di una nuova biblioteca che prosegua lo storico servizio offerto dalla biblioteca Rodari in nuovi e idonei spazi, nella stessa zona di intervento;
  • verificare la possibilità di un analogo investimento per potenziare l’offerta bibliotecaria nella zona est della città;
  • avviare una discussione approfondita – nell’ambito del percorso partecipato – sulle future modalità di gestione del servizio bibliotecario ipotizzando forme di collaborazione tra pubblico e soggetti privati per implementare e aumentare la possibile offerta agli utenti, ferma restando la governance pubblica del sistema;
  • prevedere risorse adeguate alla conservazione e digitalizzazione del patrimonio archivistico comunale, anche attraverso l’individuazione e l’assunzione delle figure professionali necessarie.
Ultima modifica: 30-06-2021
REDAZIONE: Gruppo Partito Democratico
EMAIL: gruppo-partitodemocratico@comune.fe.it